Cantucci SienaNel Duecento, con l’avvento delle Crociate e il successivo fiorire dei commerci con l’Oriente, i senesi furono tra i primi a far conoscere in patria le preziosissime spezie.
Dante Alighieri nella “Divina Commedia (Inferno XXIX 127-128) parla di Niccolò Salimbeni, un mercante del tempo, che con un gruppo di giovani dette vita alla leggendaria “brigata spendereccia”, dedita a stranezze raffinate, spesso culinarie.

Il Salimbeni e l’allegra brigata sono la testimonianza di una Siena vista tradizionalmente come una città tesa verso i piaceri del palato, il “bello e nobile mangiamento”.

Probabilmente è stato concepito in ambito senese anche il noto “Liber de coquina”, codice Riccardiano del XIV secolo. La comparsa delle spezie in Occidente fu evento di particolare importanza perché oltre a generare profumi e sapori nuovi, furono riconosciute estremamente interessanti dagli studiosi dell’arte medica alla ricerca di nuovi medicamenti: entrarono così nelle farmacie del tempo le spezierie, nella maggior parte patrimonio di conventi e abbazie.

Ricciarello igpAnche dopo la perdita dell’indipendenza e la fine della Repubblica nel 1555, i Medici lasciarono a Siena una notevole autonomia e la città approfittò del boom dello zucchero, che trasformò la Toscana nella prima regione dolciaria d’Europa.
L’eredità e la tradizione nella produzione di dolci hanno lasciato un segno indelebile. Ancora oggi nella Provincia di Siena si producono, oltre ai più conosciuti e diffusi Ricciarelli e al Panforte, innumerevoli altre specialità dolciarie: cavallucci, copate e cantucci.

Alla tradizione si è aggiunta l’innovazione, all’arte la scienza: non è certamente un caso se tecniche di DNA sono state impiegate per la prima volta per il controllo dell’autenticità delle materie prime utilizzate, ed in particolare delle mandorle, nella produzione dei Ricciarelli di Siena (vedi anche la Rassegna Stampa).
Questi biscotti sono stati anche il primo prodotto dolciario italiano a conseguire l’Indicazione Geografica Protetta nel 2010.

Nel 2015, per la messa a punto di un sistema di tracciabilità e valorizzazione del prodotto “Ricciarelli di Siena” in collaborazione con il Comitato Promotore dell’IGP e con Co.Ge.P. s.r.l., Controllo genetico Piante e Cibi (nata come Spin-Off dell’Università di Siena), la Camera di Commercio di Siena ha ottenuto il premio della Regione Toscana: “Best practice” – Verso Expo 2015.